Tre giovani cinesi sono morti in un incendio in un emporio a Milano. Si indaga sull’eventuale origine dolosa.
Un tragico incendio ha colpito ieri sera, intorno alle 23, un emporio di articoli cinesi a Milano situato in via Ermenegildo Cantoni. Le fiamme hanno rapidamente avvolto l’edificio, causando la morte di tre giovani, due fratelli di 17 e 19 anni e un altro ragazzo di 24 anni, tutti di nazionalità cinese. L’intervento dei vigili del fuoco, giunti sul posto con cinque mezzi, è stato tempestivo ma, nonostante gli sforzi, i pompieri hanno trovato i corpi senza vita dei tre ragazzi al piano terra del magazzino.
Le vittime e la dinamica del tragico incendio
L’emporio, che occupa uno spazio di circa 700 metri quadrati, aveva un unico ingresso pedonale e carraio, limitando le vie di fuga. Le prime indagini indicano che i tre giovani potrebbero essere rimasti intrappolati dalle fiamme mentre tentavano di mettersi in salvo. I loro corpi sono stati ritrovati in diverse aree del piano terra, confermando che non sono riusciti a raggiungere una via d’uscita.
I vigili del fuoco hanno ipotizzato che l’unica scala che collegava il magazzino con una zona uffici al primo piano sia stata rapidamente distrutta dall’incendio, bloccando ogni possibilità di fuga. Alcune fonti non ufficiali suggeriscono che le vittime abbiano cercato rifugio in un bagno, ma le fiamme hanno reso vano ogni tentativo di protezione.
Possibile origine dolosa: le indagini in corso
Al momento, non è ancora chiara l’origine del rogo. Le autorità non escludono che l’incendio possa essere di origine dolosa, e si stanno vagliando tutte le ipotesi. Sembra che i titolari dell’attività commerciale avessero ricevuto delle minacce nei giorni precedenti, un dettaglio che potrebbe fornire un importante indizio. I carabinieri e la polizia scientifica sono attualmente al lavoro per stabilire le dinamiche esatte dell’evento e capire se ci siano collegamenti tra queste minacce e l’incendio.
Le indagini, che coinvolgono anche i vigili del fuoco, sono ancora in corso. L’intera zona è stata messa in sicurezza, mentre gli investigatori cercano ulteriori prove che possano confermare o smentire l’ipotesi di dolo. Resta da chiarire anche la conformità dell’edificio alle normative antincendio, data la mancanza di uscite di sicurezza.